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CANALARE - TERAPIA
Procedura usata per risolvere una pulpite e/o per salvare un dente da un ascesso o per guarire un ascesso o un granuloma, nella quale la polpa o i residui pulpari vengono raschiati via dalla camera della polpa e dal canale radicolare. Il canale radicolare poi viene disinfettato e riempito permanentemente con particolari sostanze. Procedura usata per risolvere una pulpite e/o per salvare un dente da un ascesso o per guarire un ascesso o un granuloma, nella quale la polpa o i residui pulpari vengono raschiati via dalla camera della polpa e dal canale radicolare. Il canale radicolare poi viene disinfettato e riempito permanentemente con particolari sostanze.
CANALE RADICOLARE
Cavità che percorre l'interno della radice del dente in cui è contenuta la polpa dentale. Cavità che percorre l'interno della radice del dente in cui è contenuta la polpa dentale.
CANDIDA ORALE
Infezione delle membrane mucose della bocca causata da un fungo, normalmente presente nel cavo orale, chiamato Candida Albicans che in determinate condizioni può proliferare provocando le lesioni caratteristiche. Esiste una forma di candida, chiama eritematosa, che si presenta con macchie rosse sulla lingua. Una forma più frequente di candida, chiamata pseudomembranosa, può presentarsi con estese placche bianche interessanti la mucosa buccale, la lingua, il palato e l'uvula. La loro rimozione lascia una superficie eritematosa e sanguinolenta. Infezione delle membrane mucose della bocca causata da un fungo, normalmente presente nel cavo orale, chiamato Candida Albicans che in determinate condizioni può proliferare provocando le lesioni caratteristiche. Esiste una forma di candida, chiama eritematosa, che si presenta con macchie rosse sulla lingua. Una forma più frequente di candida, chiamata pseudomembranosa, può presentarsi con estese placche bianche interessanti la mucosa buccale, la lingua, il palato e l'uvula. La loro rimozione lascia una superficie eritematosa e sanguinolenta.
CARIE DENTARIA
Termine medico che indica il processo di cavitazione di un dente. La carie dentaria inizia con la demineralizzazione dello smalto da parte degli acidi prodotti dai batteri della placca e prosegue con la successiva disintegrazione della dentina, fino a diventare penetrante (carie penetrante): stadio in cui viene a scoprirsi l'organo interno del dente, la polpa dentaria, che può infettarsi dando luogo a pulpiti. Termine medico che indica il processo di cavitazione di un dente. La carie dentaria inizia con la demineralizzazione dello smalto da parte degli acidi prodotti dai batteri della placca e prosegue con la successiva disintegrazione della dentina, fino a diventare penetrante (carie penetrante): stadio in cui viene a scoprirsi l'organo interno del dente, la polpa dentaria, che può infettarsi dando luogo a pulpiti.
CEMENTO RADICOLARE
Tessuto calcificato costituente il rivestimento esterno della radice del dente. Viene prodotto da particolari cellule connettivali chiamate cementoblasti. Il cemento agisce da struttura di attacco alla membrana parodontale, per cui le sue alterazioni possono provocare mobilità dentale. Tessuto calcificato costituente il rivestimento esterno della radice del dente. Viene prodotto da particolari cellule connettivali chiamate cementoblasti. Il cemento agisce da struttura di attacco alla membrana parodontale, per cui le sue alterazioni possono provocare mobilità dentale.
CISTI DENTARIE
Formazioni cistiche che interessano un dente o i suoi tessuti di sostegno. La cisti dentaria può determinarsi per errori di sviluppo dei tessuti deputati all'odontogenesi o per stimolo infiammatorio Formazioni cistiche che interessano un dente o i suoi tessuti di sostegno. Formazioni cistiche che interessano un dente o i suoi tessuti di sostegno. La cisti dentaria può determinarsi per errori di sviluppo dei tessuti deputati all'odontogenesi o per stimolo infiammatorio Formazioni cistiche che interessano un dente o i suoi tessuti di sostegno.
CISTI FOLLICOLARE
Formazione cistica da errore di sviluppo dei tessuti deputati all'odontogenesi. Trae origine, nel periodo dello sviluppo, dal germe dentario, in particolare dalla sua porzione epiteliale. Le cisti follicolari sono caratterizzate dalla presenza di un dente la cui corona è contenuta nella cavità cistica mentre la parte radicolare ne è al di fuori ed in rapporto con l'osso circostante. Formazione cistica da errore di sviluppo dei tessuti deputati all'odontogenesi. Trae origine, nel periodo dello sviluppo, dal germe dentario, in particolare dalla sua porzione epiteliale. Le cisti follicolari sono caratterizzate dalla presenza di un dente la cui corona è contenuta nella cavità cistica mentre la parte radicolare ne è al di fuori ed in rapporto con l'osso circostante.
CISTI RADICOLARI
Formazioni cistiche di origine infiammatoria, legate alla presenza di una radice affetta da un processo di parodontite apicale cronica. Formazioni cistiche di origine infiammatoria, legate alla presenza di una radice affetta da un processo di parodontite apicale cronica.
CISTI RESIDUE
Si tratta di cisti radicolari che residuano all'avulsione del dente con il quale erano in rapporto e pertanto appaiono isolate nel contesto osseo. Si tratta di cisti radicolari che residuano all'avulsione del dente con il quale erano in rapporto e pertanto appaiono isolate nel contesto osseo.
CLOREXIDINA
Antisettico utilizzato nell'igiene orale per le sue proprietà battericide. In odontoiatria la clorexidina è utilizzata in collutori, gel, dentifrici, come antibatterico ad ampio spettro. E' efficace contro numerosi germi, sia gram-positivi che gram-negativi oltre che su funghi. Ha un effetto battericida di lunga durata, rimane attiva per diverse ore dall'uso, senza che arrechi danni ai tessuti del cavo orale, né ai processi di cicatrizzazione. La clorexidina, essendo capace di inibire la formazione della placca batterica, viene usata nel trattamento delle gengiviti e delle parodontiti, dopo interventi chirurgici nel cavo orale e in presenza di ulcere della mucosa e stomatiti aftosiche. Poichè il suo effetto battericida si compie su innumerevoli ceppi batterici, a basse concentrazioni, per periodi prolungati, si può usare anche per combattere l'alitosi. Il problema principale legato all'uso di prodotti a base di clorexidina è la pigmentazione dei denti. In particolare alle maggiori concentrazioni può risultare una colorazione bruna o nerastra dei denti, localizzata più di frequente alle porzioni di smalto o cemento radicolare che guardano verso lo spazio interdentale e la gengiva, dove è più facile il ristagno e l'organizzazione della placca batterica. C'è da dire che tali colorazioni sono meno frequenti e diffuse nei soggetti con ottima igiene orale, essendo determinante per la loro formazione che lo smalto dei denti sia reso ruvido dal calcio della saliva precipitato nella placca batterica non perfettamente rimossa. Sempre l'utilizzo per lunghi periodi della clorexidina può determinare pigmentazioni delle mucose orali, in particolare di quella della lingua, e alterazioni del gusto (disgeusia), ma sono effetti transitori, totalmente reversibili dopo l'interruzione. L'uso più frequente della clorexidina è in collutori in varie percentuali, dallo 0,2% allo 0,05%. I collutori che ne contengono le più alte percentuali vanno utilizzati per brevi periodi. Antisettico utilizzato nell'igiene orale per le sue proprietà battericide. In odontoiatria la clorexidina è utilizzata in collutori, gel, dentifrici, come antibatterico ad ampio spettro. E' efficace contro numerosi germi, sia gram-positivi che gram-negativi oltre che su funghi. Ha un effetto battericida di lunga durata, rimane attiva per diverse ore dall'uso, senza che arrechi danni ai tessuti del cavo orale, né ai processi di cicatrizzazione. La clorexidina, essendo capace di inibire la formazione della placca batterica, viene usata nel trattamento delle gengiviti e delle parodontiti, dopo interventi chirurgici nel cavo orale e in presenza di ulcere della mucosa e stomatiti aftosiche. Poichè il suo effetto battericida si compie su innumerevoli ceppi batterici, a basse concentrazioni, per periodi prolungati, si può usare anche per combattere l'alitosi. Il problema principale legato all'uso di prodotti a base di clorexidina è la pigmentazione dei denti. In particolare alle maggiori concentrazioni può risultare una colorazione bruna o nerastra dei denti, localizzata più di frequente alle porzioni di smalto o cemento radicolare che guardano verso lo spazio interdentale e la gengiva, dove è più facile il ristagno e l'organizzazione della placca batterica. C'è da dire che tali colorazioni sono meno frequenti e diffuse nei soggetti con ottima igiene orale, essendo determinante per la loro formazione che lo smalto dei denti sia reso ruvido dal calcio della saliva precipitato nella placca batterica non perfettamente rimossa. Sempre l'utilizzo per lunghi periodi della clorexidina può determinare pigmentazioni delle mucose orali, in particolare di quella della lingua, e alterazioni del gusto (disgeusia), ma sono effetti transitori, totalmente reversibili dopo l'interruzione. L'uso più frequente della clorexidina è in collutori in varie percentuali, dallo 0,2% allo 0,05%. I collutori che ne contengono le più alte percentuali vanno utilizzati per brevi periodi.
COLLETTO
L'area del dente dove la corona si congiunge con la radice e lo smalto coronale sfuma nel cemento radicolare. L'area del dente dove la corona si congiunge con la radice e lo smalto coronale sfuma nel cemento radicolare.
CONDILO MANDIBOLARE
La superficie articolare arrotondata posizionata all'estremità dell'osso mandibolare. La superficie articolare arrotondata posizionata all'estremità dell'osso mandibolare.
CONSERVATIVA
La conservativa è la branca dell'odontoiatria che si occupa del restauro morfologico, funzionale ed estetico, dei denti colpiti da processi cariosi. La conservativa è la branca dell'odontoiatria che si occupa del restauro morfologico, funzionale ed estetico, dei denti colpiti da processi cariosi.
CONTENZIONE
Procedura ortodontica mediante la quale i denti vengono fissati nella posizione di allineamento mediante apparecchi fissi o mobili. Procedura ortodontica mediante la quale i denti vengono fissati nella posizione di allineamento mediante apparecchi fissi o mobili.
CORONA DEL DENTE
E' la parte visibile del dente, ricoperta da smalto e in collegamento con la radice al colletto. E' la parte visibile del dente, ricoperta da smalto e in collegamento con la radice al colletto.
CRESTA ALVEOLARE O MARGINALE
Parte più coronale dell'alveolo osseo che presenta un aspetto tagliente. Parte più coronale dell'alveolo osseo che presenta un aspetto tagliente.
CURA CANALARE
Procedimento usato per la cura di una pulpite o di un dente affetto da necrosi della polpa, per salvare un dente da un ascesso o per guarire un ascesso o un granuloma. Nel corso della cura la polpa o i residui pulpari vengono raschiati via dalla camera della polpa e dal canale radicolare. Per il buon esito della cura canalare il canale radicolare viene poi disinfettato e riempito permanentemente con specifiche sostanze. La finalità della cura canalare è di prevenire il formarsi di una patologia infiammatoria del periapice radicolare o di favorirne la guarigione qualora già presente. Procedimento usato per la cura di una pulpite o di un dente affetto da necrosi della polpa, per salvare un dente da un ascesso o per guarire un ascesso o un granuloma. Nel corso della cura la polpa o i residui pulpari vengono raschiati via dalla camera della polpa e dal canale radicolare. Per il buon esito della cura canalare il canale radicolare viene poi disinfettato e riempito permanentemente con specifiche sostanze. La finalità della cura canalare è di prevenire il formarsi di una patologia infiammatoria del periapice radicolare o di favorirne la guarigione qualora già presente.
CURETTAGE
Procedura parodontale tramite la quale le gengive vengono raschiate con speciali strumenti (curette) per rimuovere il tessuto danneggiato della tasca parodontale. Procedura parodontale tramite la quale le gengive vengono raschiate con speciali strumenti (curette) per rimuovere il tessuto danneggiato della tasca parodontale.

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