Glossary
Meglio conosciuti come denti di latte, sono chiamati decidui perché destinati a cadere e ad essere sostituiti dai permanenti. Sono in tutto 20, 10 per ogni arcata dentaria: quattro molari, due canini e quattro incisivi. Erompono tra i cinque/sei mesi e i tre anni di vita. Meglio conosciuti come denti di latte, sono chiamati decidui perché destinati a cadere e ad essere sostituiti dai permanenti. Sono in tutto 20, 10 per ogni arcata dentaria: quattro molari, due canini e quattro incisivi. Erompono tra i cinque/sei mesi e i tre anni di vita.
La deglutizione è un atto fisiologico che comprende tre fasi nel cui corso avviene il passaggio del bolo alimentare o di un liquido dal cavo orale allo stomaco. Nella prima fase, boccale, il bolo viene raccolto sulla lingua e poi sospinto posteriormente da un'attività muscolare volontaria. Nelle fasi successive, faringea ed esofagea, vengono protette le vie respiratorie e il bolo inviato nello stomaco da una serie di azioni riflesse. La deglutizione è un atto fisiologico che comprende tre fasi nel cui corso avviene il passaggio del bolo alimentare o di un liquido dal cavo orale allo stomaco. Nella prima fase, boccale, il bolo viene raccolto sulla lingua e poi sospinto posteriormente da un'attività muscolare volontaria. Nelle fasi successive, faringea ed esofagea, vengono protette le vie respiratorie e il bolo inviato nello stomaco da una serie di azioni riflesse.
Perdita di minerali dello smalto dentale. Generalmente appare come un'area bianca sulla superficie della corona. Perdita di minerali dello smalto dentale. Generalmente appare come un'area bianca sulla superficie della corona.
DEMINERALIZZAZIONE DENTALE
Il processo di demineralizzazione dentale consiste nella dissoluzione dell'apatite, un minerale composto da fosfato di calcio contenente fluoro e cloro, costituente lo smalto del dente. Il dente può subire la demineralizzazione a seguito di diverse patologie; quando si accompagna alla carie è da attribuire alla produzione di acido nella bocca da parte dei batteri della placca dentale, che può essere coadiuvato da alcune condizioni come l'assunzione di zuccheri, in particolare quelli raffinati, la riduzione e le modifiche di consistenza della saliva, l'assunzione di cibi e bevande acide ecc.. Il processo di demineralizzazione dentale consiste nella dissoluzione dell'apatite, un minerale composto da fosfato di calcio contenente fluoro e cloro, costituente lo smalto del dente. Il dente può subire la demineralizzazione a seguito di diverse patologie; quando si accompagna alla carie è da attribuire alla produzione di acido nella bocca da parte dei batteri della placca dentale, che può essere coadiuvato da alcune condizioni come l'assunzione di zuccheri, in particolare quelli raffinati, la riduzione e le modifiche di consistenza della saliva, l'assunzione di cibi e bevande acide ecc..
Serie di denti definitivi che sostituiscono i denti decidui. Composta da 28 denti, 14 per ogni arcata, più 4 del giudizio (terzi molari o ottavi). In ogni arcata sono presenti 4 incisivi, 2 canini, 4 premolari e 4 molari, più 2 denti del giudizio. Serie di denti definitivi che sostituiscono i denti decidui. Composta da 28 denti, 14 per ogni arcata, più 4 del giudizio (terzi molari o ottavi). In ogni arcata sono presenti 4 incisivi, 2 canini, 4 premolari e 4 molari, più 2 denti del giudizio.
Chiamasi dente ognuno degli organi duri e biancastri, sporgenti nel cavo orale, che, nell'uomo e nei vertebrati gnatostomi, sono destinati alla masticazione (Zingarelli). Il dente è formato dalla corona e dalla radice che si congiungono al colletto; è composto da smalto, dentina e cemento. All'interno del dente alloggia la polpa, un tessuto formato prevalentemente da vasi sanguigni e nervi che entrano a livello del forame apicale; ed è circondato e sostenuto dall'apparato parodontale. Chiamasi dente ognuno degli organi duri e biancastri, sporgenti nel cavo orale, che, nell'uomo e nei vertebrati gnatostomi, sono destinati alla masticazione (Zingarelli). Il dente è formato dalla corona e dalla radice che si congiungono al colletto; è composto da smalto, dentina e cemento. All'interno del dente alloggia la polpa, un tessuto formato prevalentemente da vasi sanguigni e nervi che entrano a livello del forame apicale; ed è circondato e sostenuto dall'apparato parodontale.
I denti da latte fanno parte della prima dentizione del bambino. Sono detti anche di sostituzione perché destinati a cadere per essere sostituiti dai permanenti. Sono chiamati da latte per il loro colore bianco lattescente e perché compaiono in un'età in cui il bambino assume ancora il latte materno. Sono in tutto 20, 10 per ogni arcata dentaria: quattro molari, due canini e quattro incisivi. I primi denti da latte erompono generalmente intorno ai sei/otto mesi di vita del bambino e gli ultimi attorno ai tre anni. Ad eruzione completata gli incisivi da latte appaiono spesso separati tra loro da piccoli spazi (diastemi). I primi denti da latte cadono tra i sei e i sette anni di vita. In generale sono gli incisivi centrali inferiori. Gli ultimi vengono sostituiti intorno ai dodici anni. I denti da latte fanno parte della prima dentizione del bambino. Sono detti anche di sostituzione perché destinati a cadere per essere sostituiti dai permanenti. Sono chiamati da latte per il loro colore bianco lattescente e perché compaiono in un'età in cui il bambino assume ancora il latte materno. Sono in tutto 20, 10 per ogni arcata dentaria: quattro molari, due canini e quattro incisivi. I primi denti da latte erompono generalmente intorno ai sei/otto mesi di vita del bambino e gli ultimi attorno ai tre anni. Ad eruzione completata gli incisivi da latte appaiono spesso separati tra loro da piccoli spazi (diastemi). I primi denti da latte cadono tra i sei e i sette anni di vita. In generale sono gli incisivi centrali inferiori. Gli ultimi vengono sostituiti intorno ai dodici anni.
I denti del giudizio sono quattro, uno per ogni emiarcata. Il loro nome deriva dal fatto che erompono nell'età della 'maturità di giudizio', dai 18 anni in poi. Il dente del giudizio è anche chiamato terzo molare o ottavo. Terzo molare, appunto, perché è il terzo dente della serie molare; ottavo, invece, perché è l'ottavo dente di ogni emiarcata. Spesso sono mancanti, inclusi o parzialmente erotti. Al momento della loro eruzione può determinarsi una pericoronite, un'infiammazione della mucosa che che ricopre la loro corona. I denti del giudizio spesso non trovano il loro spazio eruttivo, rimanendo inclusi o seminclusi. Dal punto di vista tecnico, l'estrazione dei denti del giudizio può richiedere un intervento più o meno invasivo a seconda della posizione del dente e dei suoi rapporti con le strutture anatomiche circostanti. In molti casi il terzo molare assume una posizione del tutto analoga a quella degli altri molari, e ad essi parallela, e la sua estrazione generalmente non presenta grandi difficoltà, né richiede un approccio chirurgico. Cosa che si traduce in un grande vantaggio per il paziente. Quando, invece, la posizione dei denti del giudizio è orizzontale e perpendicolare all'asse del dente contiguo, la loro estrazione è più problematica, e richiede un approccio chirurgico ben consapevole dell'anatomia della zona e della tecnica di estrazione più veloce e più ?innocua? per il paziente. In ogni caso, il dolore e il gonfiore che seguono l'intervento di estrazione dei denti del giudizio durano solo qualche giorno, e già nella terza giornata, solitamente, tutto torna alla normalità. La terapia farmacologia, poi, fornisce un validissimo supporto, mettendo al riparo da infezioni batteriche con l'assunzione dell'antibiotico, e minimizzando i sintomi dell'infiammazione postoperatoria grazie agli antidolorifici-antiinfiammatori. I denti del giudizio sono quattro, uno per ogni emiarcata. Il loro nome deriva dal fatto che erompono nell'età della 'maturità di giudizio', dai 18 anni in poi. Il dente del giudizio è anche chiamato terzo molare o ottavo. Terzo molare, appunto, perché è il terzo dente della serie molare; ottavo, invece, perché è l'ottavo dente di ogni emiarcata. Spesso sono mancanti, inclusi o parzialmente erotti. Al momento della loro eruzione può determinarsi una pericoronite, un'infiammazione della mucosa che che ricopre la loro corona. I denti del giudizio spesso non trovano il loro spazio eruttivo, rimanendo inclusi o seminclusi. Dal punto di vista tecnico, l'estrazione dei denti del giudizio può richiedere un intervento più o meno invasivo a seconda della posizione del dente e dei suoi rapporti con le strutture anatomiche circostanti. In molti casi il terzo molare assume una posizione del tutto analoga a quella degli altri molari, e ad essi parallela, e la sua estrazione generalmente non presenta grandi difficoltà, né richiede un approccio chirurgico. Cosa che si traduce in un grande vantaggio per il paziente. Quando, invece, la posizione dei denti del giudizio è orizzontale e perpendicolare all'asse del dente contiguo, la loro estrazione è più problematica, e richiede un approccio chirurgico ben consapevole dell'anatomia della zona e della tecnica di estrazione più veloce e più ?innocua? per il paziente. In ogni caso, il dolore e il gonfiore che seguono l'intervento di estrazione dei denti del giudizio durano solo qualche giorno, e già nella terza giornata, solitamente, tutto torna alla normalità. La terapia farmacologia, poi, fornisce un validissimo supporto, mettendo al riparo da infezioni batteriche con l'assunzione dell'antibiotico, e minimizzando i sintomi dell'infiammazione postoperatoria grazie agli antidolorifici-antiinfiammatori.
Sono denti privi della possibilità di erompere naturalmente. Possono essere totalmente ricoperti da osso (inclusione ossea), o in parte da mucosa (inclusione osteomucosa). In ordine di frequenza possono rimanere inclusi gli ottavi superiori, gli inferiori, i canini superiori, occasionalmente gli altri. Sono denti privi della possibilità di erompere naturalmente. Possono essere totalmente ricoperti da osso (inclusione ossea), o in parte da mucosa (inclusione osteomucosa). In ordine di frequenza possono rimanere inclusi gli ottavi superiori, gli inferiori, i canini superiori, occasionalmente gli altri.
Con il termine dentiera si indica la protesi in resina rimovibile che si applica nei casi di edentulia (mancanza di denti) totale, la cui tenuta è dovuta alla precisa conformazione dei bordi rispetto alla linea mucogengivale. Con il termine dentiera si indica la protesi in resina rimovibile che si applica nei casi di edentulia (mancanza di denti) totale, la cui tenuta è dovuta alla precisa conformazione dei bordi rispetto alla linea mucogengivale.
Il dentifricio è una sostanza che si utilizza come coadiuvante nell'igiene orale domiciliare. Il dentifricio è una sostanza che si utilizza come coadiuvante nell'igiene orale domiciliare.
Dentifricio nella cui formula è contenuto il fluoro un minerale che penetra gli strati più superficiali dello smalto e si lega agli ioni calcio che formano l'idrossiapatite, ancorandoli insieme, in modo da renderli più resistenti allo sfaldamento da parte degli acidi della placca. Un dentifricio fluorato è pertanto più efficace nella prevenzione della carie dentaria rispetto al dentifricio non fluoratopurché siano rispettate le seguenti condizioni: il contatto tra il dentifricio e il dente non deve essere troppo fuggevole; il dentifricio deve contenere costantemente il fluoro sotto forma di sale solubile; il tenore di fluoruro sodico, potassico del dentifricio deve risultare sufficientemente elevato (0,50%). Dentifricio nella cui formula è contenuto il fluoro un minerale che penetra gli strati più superficiali dello smalto e si lega agli ioni calcio che formano l'idrossiapatite, ancorandoli insieme, in modo da renderli più resistenti allo sfaldamento da parte degli acidi della placca. Un dentifricio fluorato è pertanto più efficace nella prevenzione della carie dentaria rispetto al dentifricio non fluoratopurché siano rispettate le seguenti condizioni: il contatto tra il dentifricio e il dente non deve essere troppo fuggevole; il dentifricio deve contenere costantemente il fluoro sotto forma di sale solubile; il tenore di fluoruro sodico, potassico del dentifricio deve risultare sufficientemente elevato (0,50%).
Il ruolo dei dentifrici sbiancanti dovrebbe essere quello di liberare i denti dalla patina scura e riportarli al bianco splendente. Quando questo è ottenuto attraverso l'abrasione, però, il rischio è di abradere lo smalto dei denti che ne costituisce la principale protezione. Il ruolo dei dentifrici sbiancanti dovrebbe essere quello di liberare i denti dalla patina scura e riportarli al bianco splendente. Quando questo è ottenuto attraverso l'abrasione, però, il rischio è di abradere lo smalto dei denti che ne costituisce la principale protezione.
Tessuto dentale immediatamente sottostante la superficie dello smalto a livello della corona e del cemento a livello della radice. E' percorsa dai canali radiali chiamati tubuli dentinali al cui interno sono situati i prolungamenti degli odontoblasti. Racchiude la polpa dentaria. È detta anche avorio o sostanza eburnea. Tessuto dentale immediatamente sottostante la superficie dello smalto a livello della corona e del cemento a livello della radice. E' percorsa dai canali radiali chiamati tubuli dentinali al cui interno sono situati i prolungamenti degli odontoblasti. Racchiude la polpa dentaria. È detta anche avorio o sostanza eburnea.
Termine che indica lo sviluppo dei denti e la loro eruzione in bocca. Nell'uomo esistono due differenti dentizioni che si succedono nel tempo.
La prima dentizione prende vari nomi:
- di latte
- decidua
- di sostituzione.
E' composta in totale di 20 denti, che erompono tra i sei mesi e i tre anni, destinati ad essere sostituiti. Ogni arco dentale deciduo conta 10 denti così rappresentati:
4 incisivi
2 canini
4 molaretti
I primi dentini da latte a comparire sono gli incisivi centrali inferiori. Raramente possono essere già presenti in arcata alla nascita o, in altri casi, spuntare verso il primo anno di vita. Seguono i corrispettivi nell'arcata superiore, gli incisivi laterali inferiori e superiori, i primi molaretti, i canini e i secondi molaretti. I 4 molaretti decidui vengono rimpiazzati dai 4 premolari permanenti e i 6 molari permanenti non hanno un corrispettivo deciduo ed erompono in sequenza temporale dietro l'ultimo molaretto di latte. I 3 molari permanenti di ogni emiarcata sono anche definiti molare dei sei anni, dei dodici anni e dei diciotto anni per sottolineare l'epoca di eruzione. Oppure più semplicemente primo secondo e terzo molare. Il terzo molare, che spesso manca o rimane incluso, prende anche il nome di dente del giudizio. Se un dente permanente erompe prima della caduta del corrispettivo di latte, questi, generalmente, andrebbe estratto.Termine che indica lo sviluppo dei denti e la loro eruzione in bocca. Nell'uomo esistono due differenti dentizioni che si succedono nel tempo.
La prima dentizione prende vari nomi:
- di latte
- decidua
- di sostituzione.
E' composta in totale di 20 denti, che erompono tra i sei mesi e i tre anni, destinati ad essere sostituiti. Ogni arco dentale deciduo conta 10 denti così rappresentati:
4 incisivi
2 canini
4 molaretti
I primi dentini da latte a comparire sono gli incisivi centrali inferiori. Raramente possono essere già presenti in arcata alla nascita o, in altri casi, spuntare verso il primo anno di vita. Seguono i corrispettivi nell'arcata superiore, gli incisivi laterali inferiori e superiori, i primi molaretti, i canini e i secondi molaretti. I 4 molaretti decidui vengono rimpiazzati dai 4 premolari permanenti e i 6 molari permanenti non hanno un corrispettivo deciduo ed erompono in sequenza temporale dietro l'ultimo molaretto di latte. I 3 molari permanenti di ogni emiarcata sono anche definiti molare dei sei anni, dei dodici anni e dei diciotto anni per sottolineare l'epoca di eruzione. Oppure più semplicemente primo secondo e terzo molare. Il terzo molare, che spesso manca o rimane incluso, prende anche il nome di dente del giudizio. Se un dente permanente erompe prima della caduta del corrispettivo di latte, questi, generalmente, andrebbe estratto.
Fase della dentizione in cui sono presenti in arcata sia denti di latte (vedi) che permanenti. Fase della dentizione in cui sono presenti in arcata sia denti di latte (vedi) che permanenti.
Operazione di asportazione del tartaro sopra e sottogengivale che può essere effettuata con strumenti a mano o con apparecchi rotanti o vibranti ad ultrasuoni. Operazione di asportazione del tartaro sopra e sottogengivale che può essere effettuata con strumenti a mano o con apparecchi rotanti o vibranti ad ultrasuoni.
In medicina devitalizzare significa rendere inattiva la funzione di un organo. In odontoiatria il termine fa riferimento all'intervento di asportazione chirurgica, effettuato dal dentista, dell'organo della sensibilità del dente, la polpa dentale, nel caso in cui sia affetta da un processo infiammatorio irreversibile (pulpite). La pulpite, è responsabile di un mal di denti a carattere nevralgico, anche spontaneo, particolarmente acuto, che si esacerba sotto stimolo meccanico (pressione masticatoria), fisico (caldo, freddo) o chimico (dolce). Un dolore caratteristico che presenta picchi d'intensità elevata commisti a fasi di remissione. Di frequente il mal di denti da pulpite è resistente ai comuni analgesici e può essere arrestato definitivamente solo dall'intervento d'urgenza del dentista. In medicina devitalizzare significa rendere inattiva la funzione di un organo. In odontoiatria il termine fa riferimento all'intervento di asportazione chirurgica, effettuato dal dentista, dell'organo della sensibilità del dente, la polpa dentale, nel caso in cui sia affetta da un processo infiammatorio irreversibile (pulpite). La pulpite, è responsabile di un mal di denti a carattere nevralgico, anche spontaneo, particolarmente acuto, che si esacerba sotto stimolo meccanico (pressione masticatoria), fisico (caldo, freddo) o chimico (dolce). Un dolore caratteristico che presenta picchi d'intensità elevata commisti a fasi di remissione. Di frequente il mal di denti da pulpite è resistente ai comuni analgesici e può essere arrestato definitivamente solo dall'intervento d'urgenza del dentista.
Intervento odontoiatrico di asportazione della polpa dentaria infiammata (pulpite). Viene effettuato in anestesia locale. La polpa dentale viene raschiata via con particolari strumenti a mano o montati su trapano, dopodiché il canale radicolare viene disinfettato e riempito con particolari sostanze (cementi, guttaperca). La devitalizzazione, in sostanza, è il procedimento di trattamento di una pulpite, che inizia con l'asportazione dall'interno del dente, camera coronale e canale radicolare, dell'organo della sensibilità, la cosiddetta polpa dentale o dentaria. Nel gergo comune la polpa viene definita nervo, tale termine fa riferimento al fatto che la pulpite, spesso conseguenza di una carie penetrante, determina una forte nevralgia trigeminale. Quando si determina l'infiammazione del nervo, come già specificato, è proprio la devitalizzazione del dente compromesso il procedimento di cura elettivo. Intervento odontoiatrico di asportazione della polpa dentaria infiammata (pulpite). Viene effettuato in anestesia locale. La polpa dentale viene raschiata via con particolari strumenti a mano o montati su trapano, dopodiché il canale radicolare viene disinfettato e riempito con particolari sostanze (cementi, guttaperca). La devitalizzazione, in sostanza, è il procedimento di trattamento di una pulpite, che inizia con l'asportazione dall'interno del dente, camera coronale e canale radicolare, dell'organo della sensibilità, la cosiddetta polpa dentale o dentaria. Nel gergo comune la polpa viene definita nervo, tale termine fa riferimento al fatto che la pulpite, spesso conseguenza di una carie penetrante, determina una forte nevralgia trigeminale. Quando si determina l'infiammazione del nervo, come già specificato, è proprio la devitalizzazione del dente compromesso il procedimento di cura elettivo.
Diastema è un termine che in medicina sta ad indicare uno spazio anormale, una fessura, una separazione in un organo o in una parte di esso. In odontoiatria la parola diastema è spesso usata per indicare uno spazio che separa due denti. Diastema è un termine che in medicina sta ad indicare uno spazio anormale, una fessura, una separazione in un organo o in una parte di esso. In odontoiatria la parola diastema è spesso usata per indicare uno spazio che separa due denti.
Barriera di caoutchouc applicata in modo da impedire qualsiasi interferenza dell'ambiente orale sul dente o sui denti da trattare; barriera applicata per l'isolamento del campo di lavoro dalla saliva e dal sangue; strumento barriera utilizzato per evitare la contaminazione del campo di lavoro da parte dei fluidi orali. Barriera di caoutchouc applicata in modo da impedire qualsiasi interferenza dell'ambiente orale sul dente o sui denti da trattare; barriera applicata per l'isolamento del campo di lavoro dalla saliva e dal sangue; strumento barriera utilizzato per evitare la contaminazione del campo di lavoro da parte dei fluidi orali.
Azione di sfregamento dei denti. La continua attività del digrignare (bruxare) può portare ad abrasione delle superfici dentali, a sovraffaticamento della muscolatura masticatoria e a problemi alle articolazioni temporo-mandibolari. Azione di sfregamento dei denti. La continua attività del digrignare (bruxare) può portare ad abrasione delle superfici dentali, a sovraffaticamento della muscolatura masticatoria e a problemi alle articolazioni temporo-mandibolari.
Termine spesso usato per descrivere anormali forze funzionali e contatti impropri tra i denti superiori e inferiori. Termine spesso usato per descrivere anormali forze funzionali e contatti impropri tra i denti superiori e inferiori.
Dispositivo ortopedico fisso ad azione meccanica, usato per allargare trasversalmente il mascellare superiore. Nei soggetti in crescita separa le due parti che compongono il mascellare superiore a livello della sutura medio-palatina, che fino all'età di 16/17 anni non è ancora ossificata. Dispositivo ortopedico fisso ad azione meccanica, usato per allargare trasversalmente il mascellare superiore. Nei soggetti in crescita separa le due parti che compongono il mascellare superiore a livello della sutura medio-palatina, che fino all'età di 16/17 anni non è ancora ossificata.
Agente chimico applicato su superfici inanimate per distruggere i germi. Agente chimico applicato su superfici inanimate per distruggere i germi.
Fenomenologia infiammatoria provocata dall'eruzione anormale di un dente (esodontiasi è chiamato il processo di eruzione dentale) che spesso comporta complicazioni di ordine locale o generale. Frequente a carico dell'ottavo, conosciuto anche come terzo molare o dente del giudizio. Fenomenologia infiammatoria provocata dall'eruzione anormale di un dente (esodontiasi è chiamato il processo di eruzione dentale) che spesso comporta complicazioni di ordine locale o generale. Frequente a carico dell'ottavo, conosciuto anche come terzo molare o dente del giudizio.
La superficie del dente più distante dalla linea mediana delle arcate dentarie. La superficie del dente più distante dalla linea mediana delle arcate dentarie.